| CAPITOLO 10 PERCHE’ MI HAI FATTO QUESTO?
Road si stava dondolando sulle caviglie. Stava a gambe incrociate e continuava a muoversi, su e giù sbuffando. -Che noia!-Sbottò, quando dalla porta entrò una figura alta. Un uomo alto e bello, coi capelli ricci e un fare elegante e piacevolmente pervaso di una certa malizia.-Oh…ciao Tyki.- -Road.- Tyki si sedette su una poltrona rossa vicino a lei. -Come se l’è cavata paparino?-chiese lei con tono palesemente provocatorio. Road era sempre la prima a sapere le cose, quindi era al corrente del fatto che il povero Sheryl ne era uscito con le ossa non ancora rotte, ma almeno slogate. -Deve continuare ad inventarsi qualcosa per non finire nei guai. Quell’innocence potrebbe portarci al cuore, solo che è difficile da comprendere. Ha reazioni strane e potrebbe farci fuori l’unica esorcista che ci serve in vita.- Road si alzò e saltò sulle ginocchia di Tyki che gemette sorpreso.-Beh…Tyki, quell’innocence ha subito un bel po’ di modifiche, ma forse se potessimo frugare nella sua memoria…- -Non se ne parla nemmeno.- Wisely, saltando fuori dal nulla interruppe la discussione.-Tyki, perché sei sorpreso? Pensi che io sia sbucato dalla finestra? In realtà stavo nell’armadio, stavo cercando una cravatta.- -E per cosa?- -Shhh…non parlarne in giro…sto facendo una caccia al tesoro coi gemelli.- -Fantastico.-Bofonchiò Tyki.-Perché non puoi leggerle nella mente o rievocare chissà cosa?- -L ragazza ha una visione della realtà molto personale, inoltre a murare bene le sue sensazioni. Ovviamente potrei leggerle quello che vorrei, se volessi, ma la sua mente funziona in modo particolare. Spesso ho percepito emozioni contrastanti, cose strane, come se fosse pazza. Non so…potrebbe anche mandarci fuori strada. Non credo sia folle, ma è internamente poco stabile, la sua percezione della realtà e dei ricordi può variare molto in base allo stato d’animo.- -Quindi ci vorrebbe un approccio più…psicologico.- disse Roade si alzò.-Ok…ci penso io. Non aspettatemi . Ci vorranno molte notti per sviscerarla tutta.- Lasciando i due noah di stucco uscì dalla stanza saltellando. Appena chiusa la porta Tyki incominciò a discutere di privacy e litigò con wisely. Solo l’arrivo tempestivo di Lullubel (che intimoriva quasi quanto il conte) bloccò i due che si stavano tirando i capelli come delle lavandaie.
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A Gil girava la testa. Lavi aveva ragione, quelle domande erano assurde. Erano molto tecniche e chiedevano cose specifiche sulla funzione dell’innocence e con un gergo tecnico improbabile. Solo qualche domanda le risultava fattibile e questo la faceva sentire subito. Alzò lo sguardo su Lavi nella speranza che non la vedesse subito così in difficoltà. Non aveva la divisa (in fondo era una giornata libera) e avev a addosso una maglia verdina un po’ larga, poi la solita fascia che tratteneva a stento la chioma rossa e degli…occhiali? -Ma sei miope?- disse sorpresa mentre lui alzava l sguardo dai libri. -Eh…cosa? Ah questi..eh si…- Gil lo guardò stranita. Aveva notizie su quel tipo veramente assurde…oddio nememno trppo, ma le sembravano così fuori contesto. -Ahahahah! Su, non guardarmi così Gil. Stavo scherzando! Io vedo benissimo, solo che volevo fare il professionale.- -Tu.Sei.Un.Idiota.- Bofonchiò lei irritata e si rigettò sul questionario. Tentò di capire le domande ma le lettere si muovevano a casaccio sul foglio e le imploravano di chiedere aiuto. -Tutto ok?-Chiese Lavi,quasi leggendole nella mente. -Lo dici tu? Se fai il buffone non avrai mai una donna.- -Eh…ma quanto siamo acidine oggi.- Disse scherzando lui, poi continuò con tono leggermente meno allegro.-Come non avrò donna?- Gil stava per scoppiare a ridere. Lavi stava facendo il finto offeso.-Si vede che sei alla ricerca disperata di donne. Uno che va con un’amica perché pensava di esserne innamorato, uno che insegue una noah appena vista, uno che ha un coniglio che gli spara quando vede una femmina non ha problemi di questo tipo? Se fai il buffone con gli occhiali non conquisterai nemmeno la gemella brutta di Quasimodo.- -Ok…ok…quello che vuoi, ma stai facendo tutto questo perché non stai capendo una mazza delle domande, vero?- Gil, colta alla sprovvista si rigettò sul foglio, ma ben presto si arrese e chiese aiuto al rosso. Lavi non era un tipo troppo vanitoso, quindi spiegava senza mai ostentare nulla. Era chiaro e conciso e non trasmetteva aria di strafottenza, non con lei,almeno. Gil lo osservava affascinata. Ogni volta era sempre più sospresa dalla cultura che aveva quel ragazzo, di gran lunga superiore alla sua. “eppure io ho letto molto e anche viaggiato. Questi Bookmen.” Pensò. Ma non era solo questo. Lavi aveva qualcosa di nascosto nella sua persona. Era come se dissimulasse, poi si trattenesse, come se volesse dare un’impressione di perenne serenità che però cedeva un pochino nei periodi di crisi. Poi era un finto tonto, ma questo lo sapevano un po’ tutti. Insomma s’imponeva tante maschere, alcune sicuramente per il suo ruolo altre…”beh…”pensò fra sé e sé Gil. “con noi non vuole mostrare il suo lato più profondo per mantenere il rapporto più distaccato, anche se a volte cede…però è come se allo stesso tempo volesse mostrare tutti i suoi lati a noi e nascondere questo evento al nonno, con cui dovrebbe a vere un rapporto sincero.” -Hai capito?- -Eh…cosa?sì, certo. –Rispose in fretta alle domande e le consegnò a lavi. -Un’ultima cosa…tu pensi che la tua innocence ti attacchi perché reagisce al cuore?- -Ci ho pensato…però non saprei. Mi ha attaccato con intensità maggiore contro il livello 4 e nella cella dove eravamo rinchiusi. Non considerando il secondo caso (in cui era la stanza che mi provocava quei dolori,più dell’innocence)…beh…lì c’erano solo l’innocence di Crowley e poi , in seguito, il tuo martello è entrato in gioco.- -Non credo proprio che noi due siamo il cuore.- disse sorridendo. -Be…sarebbe ironico se tu lo avessi. Chi non dovrebbe avere un cuore per favorire la storia, verrebbe quasi beffato se si ritrovasse ad avere il cuore dell’innocence. Bella presa per il culo.- -Chi t dice una cosa simile sui sentimenti?- -Mi hanno spiegato quel che basta sui bookman per capire che non vi conviene legarvi alla gente. Per questo sei così strano,vero?Non riesci a reggere, dopo anni qui.- Lavi rise mestamente, con un sorriso sincero. -Può darsi che tu abbia ragione.-disse.-Domani ti dirò cosa faremo, ok?Vuoi che t’accompagni Leverrier potrebbe…- -Non preoccuparti per quello. E’ passato, te l’ho detto ci sono abituata.- Lavi ebbe un brivido sulla schiena, quella frase gli dava spiacevoli sensazioni.
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Si trovava in un salotto elegante, troppo familiare, troppo. Una bambina giocava di spalle, con accanto una donna, sempre di spalle. Gil tentò di avvicinarsi, poi cambiò idea. -Allora…non vuoi vederti?- disse una voce conosciuta o forse no…Gil non ricordava.-Vuoi vedere il mostro che eri e sei ?- -Preferirei di no, grazie.- Rispose Gil, ma la voce non aprlò più. Il salone di quella che era la sua casa a siena scomparve, lasciando però e sagome. La donna adulta era più lontana, mentre la bambina piangeva ancora. Entrambe non mostravano il loro volto. -Bella bambina, non piangere…ti prego, devi essere felice, fallo per me.-disse cercando di consolarsi. Uella era sicuramente la lei di quando era piccola. -Per te?!-urlò quella.-TU mi hai conciato così.- Gil evitò di urlare, ma quasi aveva i conati. Il volto della bambina era deturpato e semidecomposto. Solo gli occhi scuri erano vivi, ma tristi senza speranza, cosa che la rendevano più spaventosa. -Io sono te, Gil…tutte le tue brutture quello che sei, si sono ripercosse in me. Io sono il tuo animo,son marcia e sporca.E tua madre? Vuoi vederla eh? Tu non l’hai mai morta, lei è morta per colpa tua!- Gil sentì che il suo respiro si stava facendo affannoso. Sentiva un amelodia di sottofondo, proveniva dall’altra parte, dove c’era la donna adulta. -prega in Dio Prega in Dio! Le nostre anime a lui affidiam Noi espieremo i peccati E col sacrificio lui ci punirà… Per i mali che commetermo ancoro Ma tu sai, ma tu sai che ci salverààà. Col Sacrificio cheil sangue impuro verserà. - Deglutì…il canto si ripeteva, sempre più acuto, sempre più incalzante. “non ce la fai proprio ad andare avanti, eh? “si rimproverò Gil e riprese il controllo. “questa è solo unaa canzone, una merdosissima canzone di puritani pazzi. Ecco cos’è.” -CHE COSA VUOI DA ME?- urlò ad un certo punto, come se avesse la sensazione che qualcuno la stesse guidando in quella situazione folle. -Non rlare figlia mia…dimmi, perchè mi hai ucciso?Perchè sei nata?Se tu non fssi nata, sarei felice. Ora.- Si girò. Aveva un buco alla tempia e sangue sulla fronte. L’occhio destro era praticamente andato.La bambina si avvicinò a lei e la spinse verso la donna. -Io non voglil…- -Devi…non vuoi che Dio ti perdoni?- -torverai mai una pace? Sei solo un demone senza pace, tiste, sola, infelice, maledetta…- -Basta…- Disse Gil.- Chiunque tu sia, lasciami in pace. Questo è un sogno, un SOGNO!- Si svincolò e incominciò a lanciare vari oggetti che apparivano intorno a lei. Era impazzita…correva e s’agitava come s e non volesse vedere, finchè le figure non si affievolirono. -Tu non puoi scappare…- disse la bambina.-le brutture sono dentro di te, nesusn altro le conosce, solo noi. E’ il nostro segreto, la nostra maledizione. Perché portare questo fardello?Dimmelo? Noi torneremo e te lo toglieremo…per sempre.- -VATTENE!BATTENE!- Urlò Gil. -Ok..me ne vado.- Quella voce, non era nessuna di quelle che…Gil aprì gli occhi e vide una figura umana. -Un…sogno.- Constatò.-era così…tu.-disse rivolta a Lavi davanti a lei.- Che ci fai in camera mia?- -Hai urlato per dieci minuti buoni.- -Davvero?-disse sorpresa. -Noi due dobbiamo parlare. Tu non riesci più a campare da quando quel maiale…- -Non è questo…no…- -E allora cos’è?- -Non devi saperlo per forza. Io non voglio diventare oggetto che verrà poi trascritto su un libro di storia, mi dispiace. Qualcuno sta entrando nella mia mente e scoprirò chi è. – -Ne sei sicura?- -Sentivo una presenza esterna, era tutto surreale…tutto.Tut…awhn.- Sbadigliò.- ma non riattaccherà adesso, è troppo scontato, quindi tranquillo, va a dormire, poi risolverò la cosa.- Si addormentò subito e Lavi sucì socchiudendo la porta. Avrebbe voluto parlare col vecchio, ma lui non gli avrebbe permesso di far nulla, quindi superò la sua stanza e s’infilò in biblioteca tirando fuori libri di tutti generi nella speranza di trovare almeno qualcosa che potesse aiutarlo. C’erano i Noah dietro, ne era certo e i libri dicevano poco su di loro, eppure solo i libri potevano aiutarlo, perché il Panda sembrava non volere più entrare in argomento. “ Siamo dei bookmen perfetti,nonno, entrambi mentiamo benissimo all’altro, ma in qualche modo devo averla vinta io stavolta.” Aprì il primo volume e lo sfogliò chiedendosi perché si stava dedicando alla persona Gil con tutto quest’impegno…forse perchè sentiva che era la chiave per qualcosa. “sono proprio uno stronzo opportunista.”si disse per poi tornare sui libri.
CAPITOLO STRANO! Credo…comuqnue deov rendere più attiva Gil, non voglio che dventi la povera Mary sue vititma. Ma presto arriveranno spiegazioni più complete su di lei, magari un senso lo daranno alla poverina. Non so se metterle nel prossimo o quello dopo,vedremo. Per domande e cose strane cercherò di spiegarmi meglio. la canzoncina è inventata, ma ha un senso...già s dovrebbe intuire che cosa è successo, lmeno una parte di quel che è successo, a Gil...o forse no?Boh...io in fondo so già tutto quindi potrei pensare che tutti possano cogliere cose strane quando invece sono solo io...lasciamo perdere. Neme prenotami un posto al manicomio, ne ho bisogno.
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